Con queste parole, attribuite ad Aristotele, il prof. G.M. Calvi apre nel suo editoriale il numero 2.2017 di Progettazione Sismica.
Negli ultimi dieci anni ci sono stati 7 eventi sismici molto importanti:
Si parla di un costo di circa 3 – 3,5 miliardi all’anno dovuto ai terremoti per un totale negli ultimi 50 anni di circa 160 miliardi di Euro.
Il prof. Calvi ci ricorda che prevedere non è possibile, prevenire si. In che modo?
Il primo è creare cultura a partire dai bambini attraverso brochure illustrative, esercitazioni, prove di evacuazione, con dei video tutorial che spieghino cosa succede durante un terremoto in modo semplice, tutto questo al fine di rendere le operazioni di sicurezza quasi automatiche un po’ come succede nelle scuole giapponesi.
Passando per gli adulti e scendendo nelle piazze con campagne informative come fa il Dipartimento di Protezione Civile con la campagna Io non Rischio, campagna informativa nazionale sui rischi naturali e antropici che interessano il nostro Paese.
Incrementando la formazione dei progettisti i quali hanno la responsabilità di progettare e realizzare strutture meno vulnerabili.
Ce la faremo? Riusciremo a convincere tutti quanti (politici, amministratori, committenti, tecnici, semplici cittadini) dell’importanza di diffondere questa cultura? Conclude l’editoriale:
Gettare le radici di questa cultura della sismica è complesso, lungo e costoso (forse meno della cifra indicata precedentemente) sia in termini di tempo che di soldi, ma i frutti saranno eccezionali.
Perché la sicurezza sismica parte dalle persone, non dagli edifici.
Nota: l’immagine è tratta da una campagna singolare messa in atto nel 2014 dalla municipalità di San Francisco: applicare un cartello di avviso sugli edifici non sicuri in caso di terremoto facendo leva sul senso di vergogna dei proprietari per convincerli a mettersi in regola. Qui la notizia.