I Piani di Emergenza e di Evacuazione aziendali sono spesso “incendio-centrici”.
In parecchi casi che ho esaminato, i piani e le procedure erano costruiti sulle esigenze dello scenario di incendio e soltanto successivamente è stato fatto un copia-incolla di poche pagine per includere il rischio terremoto.
L’Articolo 18 del D.Lgs. 81/08 è noto, ma concentriamoci brevemente su alcuni punti:
- evacuazione dei luoghi di lavoro: siamo certi che nel caso del terremoto sia sempre efficiente attivare l’evacuazione alle prime scosse? Come dovrà essere svolta l’evacuazione? Si tenga presente che il terremoto, a differenza di altre emergenze che possono avere carattere “locale” come l’incendio, coinvolge vaste aree di territorio, per cui ragionevolmente tutte la sedi aziendale poste in un determinato luogo. Il piano di emergenza dovrà essere in grado di gestire l’evacuazione di tutto il personale, che presumibile resterà fuori dall’edificio per un periodo di tempo più o meno lungo e senza poter rientrare;
- zona pericolosa: i luoghi sicuri dove i lavoratori dovranno confluire e attendere il termine dell’emergenza possono non essere gli stessi di altre emergenze, per esempio l’incendio. Questo perché porzioni di edificio (cornicioni, porzioni di intonaco, tegole, ecc.) potrebbero distaccarsi e rovinare al suolo. Evacuare camminando in adiacenza a tamponature di prefabbricati che potrebbero rovesciarsi non è sicuro. È pertanto necessario identificare aree sufficientemente libere da ostacoli e da elementi in elevazione e tali da garantire lo stazionamento in luogo sicuro;
- astenersi dal riprendere le attività: questa parte si rivela essere, in molti piani di emergenza, quella meno gestita necessita di approfondimenti. La ripresa delle attività dovrà avvenire solo una volta che sia garantita la sicurezza dei luoghi, e non su iniziativa di alcuni lavoratori o dei preposti, senza nessun tipo di indicazione tecnica o procedurale. Anche quando la verifica prevista dovesse protrarsi nessuna esigenza di produttività potrà consentire il rientro dei lavoratori senza un’autorizzazione supportata da evidenze anche di natura tecnica.
Riassumendo, anche in caso di terremoto:
- il personale aziendale dovrà essere in grado di gestire tutte le emergenze e le possibili situazioni di salvataggio, dovrà sapere quando evacuare e secondo che modalità;
- non dovrà essere consentito il rientro del personale se non garantendone la completa sicurezza.
Come è il vostro piano di emergenza? Volete introdurre in modo efficiente lo scenario sismico?
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