Evacuato il Palagiustizia di Bari perché, come ha spiegato il procuratore Volpe, dagli accertamenti sono emerse una serie di criticità e anche che l’edificio è stato costruito “con calcestruzzo di pessima qualità” e che “non corrisponde ai parametri minimi antisismici“ (fonte Repubblica).
Questi i risultati della verifica di vulnerabilità dell’immobile, di proprietà INAIL.
L’articolo de Il Fatto Quotidiano riporta:
Il pericolo infatti che era già stato rilevato nel 2010. All’epoca il pm barese Renato Nitti aveva affidato delle verifiche tecniche al Servizio di vigilanza sull’igiene e sicurezza dell’Amministrazione della Giustizia (Visag) e ai vigili del fuoco. L’allora procuratore di Bari, Antonio Laudati, aveva poi trasmesso gli atti alla procura di Lecce perché, essendo datore di lavoro e responsabile della sicurezza dei lavoratori dell’edificio, rischiava di essere indagato a sua volta. I colleghi salentini decisero quindi di archiviare l’indagine e rinviarono gli atti a Bari. Da qui, ora, la decisione di aprire un nuovo fascicolo d’inchiesta per valutare eventuali altre responsabilità.
Da lunedì le udienze di rinvio dei processi penali ordinari a Bari si svolgeranno in tre tende refrigerate, una da 200 metri quadri e due da 75, con bagni chimici all’esterno.
La valutazione del rischio sismico deve mettere in conto anche questa necessità: se l’edificio dovesse risultare non sicuro è compito del datore di lavoro dichiarare non soddisfatti i requisiti di “solidità e stabilità” definiti dall’Allegato IV del D.Lgs. 81/08 e impedire il proseguo dell’attività lavorativa.
Fonti: