Il conto in termini di vite umane dei terremoti italiani dal 1900 ad oggi è riassunto nell’immagine seguente, che lascia sempre perplessi ogni volta che la si osserva. (Ringrazio l’ing. Occhipinti per l’elaborazione).
Parlando in termini esclusivamente economici, negli ultimi 50 anni otto grandi terremoti ci sono costati miliardi di euro: quanto avremmo potuto risparmiare facendo prevenzione?L’elaborazione di True Numbers mostra la spesa attualizzata in milioni di euro per i principali terremoti che si sono verificati in Italia dagli anni ’60 ad oggi. Il primo che viene preso in considerazione è il terremoto del Belice, in Sicilia, che provocò circa 300 morti e per il quale sono stati stanziati nel corso degli anni una somma pari a 8.400 milioni di euro. Ma non è stato questo quello che ha comportato la spesa maggiore. Come dicevamo, il terremoto più costoso per le casse pubbliche è stato quello dell’Irpinia del 1980: 47.500 milioni di euro attualizzati ad oggi. Cioè 47,5 miliardi in 39 anni. Giustificati o no (le inchieste giudiziarie che seguirono il terremoto per indagare su sprechi e corruzione sono numerose) fu in effetti uno dei più devastanti di sempre: 280.000 sfollati, 8.848 feriti e, ma queste sono, ancora oggi solo delle stime, 2.914 morti.
Il terzo terremoto più costoso è quello che colpì l’Abruzzo nel 2009. Anzi, in realtà, è più corretto parlare di “terremoti” dell’Abruzzo” dato che lo sciame sismico durò per tre anni almeno tra il 2009 e il 2012 ed ha avuto come epicentro L’Aquila. Il bilancio delle vittime, anche in questo caso, è stato pesantissimo: 309 morti e 1.600 feriti. Naturalmente anche in questo caso si tratta di spese “a oggi” dato che gli stanziamenti statali sono costanti e, anzi, in aumento.
Fonte immagine copertina: True Numbers