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Spesso si sente affermare che “la zona in cui siamo non è sismica”, oppure “qui non ci sono mai stati terremoti”.

L’osservazione che segue deve necessariamente considerare gli effetti di propagazione di un evento sismico, in un territorio anche parecchio esteso rispetto alla sola area epicentrale.

Questi effetti di propagazione possono essere visualizzati con un’animazione come quella rappresentata per il terremoto di Norcia realizzata da INGV.

L’animazione riporta la propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di Mw 6.5 delle ore 07:40 del 30 ottobre 2016 che ha coinvolto l’Italia Centrale.

Le onde di colore blu indicano che il suolo si sta muovendo velocemente verso il basso, quelle di colore rosso indicano che il suolo si sta muovendo verso l’alto. Ogni secondo dell’animazione rappresenta un secondo in tempo reale. Sono i primi 2 minuti a partire dall’origine dell’evento sismico.

Non si tratta di un’animazione artistica ma della soluzione delle equazioni che descrivono il processo di propagazione. La velocità e l’ampiezza delle onde sismiche dipendono dalle caratteristiche della sorgente sismica, dal tipo di suolo che attraversano e anche dalla topografia.

Esse, quindi, NON SI PROPAGANO IN MANIERA UNIFORME nello spazio e luoghi posti alla stessa distanza dall’epicentro risentono del terremoto in maniera completamente diversa. Ad esempio le onde si propagano di più e più a lungo verso le regioni adriatiche e verso il Lazio.

Fonte: Youtube Canale INGV

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